Maleducazione 2.0 (Il fenomeno “Phubbing”!)

Articolo pubblicato su "Il Quotidiano del Molise" del 20-07-2015

Il fenomeno “Phubbing”!

L’I-Forensics si occupa di Sicurezza Informatica e parlare di Sicurezza Informatica significa soprattutto analizzare quei comportamenti che sono rischiosi non solo da un punto di vista informatico, ma anche potenzialmente “pericolosi” nel mondo analogico! Un uso “aberrante” dei dispositivi digitali, soprattutto di Smartphone e di Tablet, compromette rapporti d’amicizia, relazioni sentimentali ed anche la stessa incolumità fisica di chi ne fa uso.

L’evoluzione tecnologica ha semplificato diversi aspetti della vita moderna, ma ha anche generato un nuovo tipo di maleducazione che molti definiscono “2.0”, proprio perché legata all’utilizzo delle nuove tecnologie e, in modo particolare, all’abuso dei telefonini di ultima generazione.

Si parla di “Mobile Incivility” per indicare l’insieme di questi comportamenti! Uno studio condotto dall’agenzia di comunicazione “Found!” su un campione di 1500 utenti, tutti frequentatori di social network ed assidui utilizzatori di dispositivi mobili, ha rivelato che i comportamenti più detestati e detestabili, adottati dalle persone con i loro telefonini, sono:

l’utilizzo dello Smartphone durante l’orario di lavoro (66%); l’uso compulsivo e continuo dello stesso in qualsiasi contesto, soprattutto al ristorante o in pizzeria, con continui selfie e foto di ogni portata (58%); e l’irrompere di una suoneria in ogni momento della giornata, specialmente durante riunioni di lavoro e durante manifestazioni culturali o religiose (55%).

Ne è risultato, inoltre, che i più maleducati in assoluto sono gli uomini (49%) rispetto alle donne (34%) e di età compresa tra i 35 e i 50 anni (71%)!

La ricerca ha individuato ben cinque categorie di “incivili digitali”, ognuna con caratteristiche proprie:

ci sono i “Social-Addicted”, intossicati da Facebook, che passano più della metà della loro giornata a postare e condividere ignorando persone ed ogni altra cosa che li circonda; i “Disturbatori Seriali”, chini a smanettare sul loro smartphone dappertutto (in strada, in ufficio o nel traffico) diventando un vero e proprio pericolo per sé e per gli altri; gli “Audiolesi Immaginari”, che tengono il volume del proprio device ai massimi livelli e vi parlano come se dovessero comunicare con la Luna!; i “Cyber-Marpioni”, che tartassano di messaggi ed e-mail le proprie prede on-line; ed, infine, gli asfissianti “Self-Made-Pr”, che invitano tutti i propri contatti ad ogni tipo di evento taggandoli continuamente in foto e messaggi promozionali!

Vedere gente sul tram, al bar, nelle piazze che al posto di interagire e chiacchierare è tutta presa a smanettare sui telefonini è davvero triste e lo è ancor più vedere una giovane coppia in pizzeria intenta non ad amoreggiare, ma a controllare ognuno il proprio profilo Facebook! Il nuovissimo termine “Phubbing” (contrazione di “phone” + “snubbing” – snobbare) indica proprio il comportamento di chi trascura le persone che gli sono accanto per dedicarsi completamente al proprio Smartphone.

Per sensibilizzare al fenomeno e contrastarlo è stato addirittura creato un apposito sito internet all’indirizzo www.stopphubbing.com. Il costante bisogno di essere aggiornati e comunicare al mondo quello che ci accade deve sempre bilanciarsi con la semplice comunicazione “verbale”, base di ogni interazione sociale!

Per educare ad un uso più rispettoso dei mezzi info-telematici e contrastare il mal costume digitale sono state redatte delle regole ancora poco conosciute dalla maggior parte degli utenti: le “Netiquette” (unione del termine inglese “network”, ossia rete, con quello di lingua francese “étiquette”, buona educazione). Queste regole disciplinano il comportamento dell’utente digitale non solo in rete, ma anche nell’utilizzo dei più disparati dispositivi, dal computer al telefonino. Nessuna legge al mondo può garantire che esse vengano rispettate, ma solo il buon senso di ogni individuo e, a giudicare da tutto quello che si vede continuamente in giro, di buon senso ce n’è davvero tanto, ma tanto bisogno!

Per approfondire i comportamenti che danno vita alla Cyber-Maleducazione è possibile iscriversi al Corso di Sicurezza Informatica dell’I-Forensics, contattando lo 0865.299728 o inviando una e-mail ad info@i-forensics.it.

I-Forensics Team

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