Pokemon Go! (...Parte 2)

Articolo pubblicato su "Il Quotidiano del Molise" del 08-08-2016

Articolo pubblicato su  "www.isernianews.it"  il    06-08-2016

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(…quando il gioco diventa rischioso!)

La settimana scorsa vi abbiamo raccontato il funzionamento di Pokemon GO: gioco che sta facendo letteralmente impazzire i proprietari di molti smartphone. In questo nuovo articolo ne analizzeremo, invece, i rischi. Da un punto di vista strettamente tecnico, è possibile notare che il gioco utilizza delle mappe stradali sostanzialmente aggiornate. Molti sono convinti che queste mappe siano, in realtà, quelle di “Google Maps”. Sebbene la società che ha sviluppato il gioco continui a mantenere un certo riserbo sulla loro origine, si crede che in Pokemon GO ci sia anche lo “zampino” di Google! Che esista, insomma, una sorta di accordo commerciale segreto tra le due società!

Poco o nulla si sa sul meccanismo che regola la comparsa dei Pokemon: secondo alcuni, i mostriciattoli non apparirebbero casualmente ma soprattutto in quei luoghi dove è presente il loro “elemento” naturale. Molti, però, comparirebbero in posti dove l’ingresso è tutt’altro che libero: proprietà private, stazioni di polizia, carceri, basi militari, campi minati,…causando disagi e problemi non solo agli stessi giocatori, ma soprattutto a terzi!

Qualche esempio? In Bosnia, per dare la caccia a Pikachu, alcuni giocatori si sono avventurati in aree piene di mine antiuomo! In Giava Occidentale, un francese è stato arrestato per essere entrato inavvertitamente in una base militare! Nel nord dell’Australia, la locale stazione di polizia della cittadina di Darwin è stata invasa da decine di persone che si sono fiondate lì per catturare tutte lo stesso Pokemon!

Alcuni hanno addirittura sfruttato il gioco per compiere vere e proprie azioni criminali: nella città di O’Fallon, nel Missouri, quattro persone hanno utilizzato l’app per vedere dove si trovavano gli altri giocatori, attirarli in posti isolati e rapinarli! Inoltre, la cattura dei Pokemon diventerebbe sempre più difficile man mano che il giocatore avanza di livello, richiedendo più attenzione e generando anche una maggiore distrazione nella vita reale! Questo farebbe correre ai giocatori una serie di pericoli concreti: la “caccia” ha portato un ciclista quattordicenne di Giulianova (Teramo) a scontrarsi con un’auto ed un’automobilista del nolano a travolgere un pedone!

Pokemon GO distrarrebbe così tanto che, per l’Asaps (Associazione Sostenitori della Polizia Stradale), costituirebbe una vera e propria minaccia per la sicurezza su strada; addirittura un “attentato alla sicurezza dei trasporti”, secondo il Codacons! In alcune parti del mondo, come in Egitto, in Turchia ed in Cina, il gioco sarebbe perfino pericoloso per la stessa sicurezza nazionale, poiché rivelerebbe luoghi strategici e basi militari segrete! Anche i rappresentanti di alcune religioni, come l’Islam, sarebbero preoccupati: il gioco distoglierebbe, infatti, dal lavoro e dalla preghiera!

Non mancano poi le teorie “complottiste”, secondo le quali Pokemon GO, sarebbe l’ultimo mezzo appositamente creato per raccogliere informazioni (anche personali) e controllare le masse! Pensato per funzionare in contemporanea ad altre applicazioni, il gioco sarebbe davvero poco salutare per la batteria dei nostri smartphone! Difatti, con un esperimento condotto dalla Mashable Australia, è stato dimostrato che giocando non-stop su un iPhone 6S e sfruttando solo la rete 4G, dopo solo due ore di gioco, la carica sarebbe scesa al 23%! L’entusiasmo che accompagna questo gioco è talmente tanto che potrebbe portare anche ad una patologica quanto inconsapevole dipendenza!

Per evitare di dare ragione ad un utente della rete che, suggeriva di premiare col Nobel l’inventore di questo gioco perché “effettua una selezione naturale della specie umana, in quanto tutti i cretini si buttano sotto macchine ed altro!”, occorre (come, del resto, in tutte le cose) usare prudenza, consapevolezza ed attenzione quando si gioca con simili passatempi; giochi che, ricorrendo alla tecnologia della “realtà aumentata”, sono davvero capaci di sfumare quel netto confine che intercorre tra la realtà digitale ed il mondo reale! Buone Vacanze!

I-Forensics Team

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