Telecrypt
Articolo pubblicato su "Il Quotidiano del Molise" del 29-11-2016 Articolo pubblicato su "www.isernianews.it" il 26-11-2016 (Attacchi Telegrammatici) Al giorno d’oggi, le comunicazioni avvengono soprattutto per via telematica. Familiari, amici e colleghi si scambiando informazioni di ogni tipo attraverso e-mail, social network, forum, blog e soprattutto app di messaggistica istantanea. Tra queste, la più diffusa è “WhatsApp”, la quale ha praticamente sostituito quei brevi messaggini testuali, conosciuti da tutti col nome di “SMS” (“Short Message Service”), così tanto utilizzati durante gli anni ’90. La diffusione degli smartphone, cioè di dispositivi mobili capaci di collegarsi ad Internet ed inviare, oltre al semplice testo, anche contenuti multimediali, (come foto e video), ha fatto conoscere alle persone altri modi, altrettanto rapidi, per interagire tra di loro.
Donne e Web
Articolo pubblicato su "Il Quotidiano del Molise" del 21-11-2016 Articolo pubblicato su "www.isernianews.it" il 19-11-2016 (Psicologia femminile nei cyberattacchi) Questa settimana vogliamo parlarvi di donne e di web; di come esse “vivono” Internet e di come siano spesso vittime di molestie telematiche. Nella Sicurezza Informatica, la psicologia riveste un ruolo molto importante perché permette di capire le ragioni e le dinamiche che stanno alla base di ogni comportamento tenuto in Rete. Questo vale non solo per un cyber criminale, ma anche (e soprattutto) per le sue vittime: comprendere il perché esse adottano atteggiamenti capaci di compromettere la loro identità digitale e, di conseguenza, la loro privacy, diventa fondamentale per poter adottare la miglior strategia difensiva, in grado di evitare che un momento di svago e di interrelazione sociale si trasformi nel più terribile degli incubi, con effetti che si producono anche nella vita reale.
Le bugie più belle (ed inquietanti) del web
Articolo pubblicato su "Il Quotidiano del Molise" del 14-11-2016 Articolo pubblicato su "www.isernianews.it" il 12-11-2016 (Hoax per ogni occasione) Un’Hoax, nello slang della Rete, è una notizia del tutto priva di fondamento; una “bufala”, insomma, diffusa per generare panico o confusione e per prendere in giro gli internauti più creduloni. Il termine, coniato nel 18° secolo, è una contrazione del verbo inglese “Hocus”, che significa, appunto, “imbrogliare”, “imporre”, “istupidire”. Secondo alcuni, deriverebbe dalla famosa formula magica “Hocus Pocus”, utilizzata per realizzare sortilegi ed inganni. Negli anni, in Internet e non solo, sono circolate le bugie più disparate ed inquietanti; bugie che sono state capaci di attirare l’attenzione di moltissime persone generando, in molti casi, terrore e fobie.
Ricariche energetiche pericolose
Articolo pubblicato su "Il Quotidiano del Molise" del 09-11-2016 Articolo pubblicato su "www.isernianews.it" il 05-11-2016 (Quando una ricarica può costarti la privacy!) Iniziamo l’articolo di questa settimana con una domanda: “Come ricaricate i vostri smartphone?” I modi sono tanti: c’è chi ricarica il cellulare collegandolo ad una presa elettrica; chi, invece, utilizza un power bank, cioè un caricabatteria portatile, soprattutto se si trova in viaggio o fuori casa; e chi, dovendo lavorare davanti ad un computer, approfitta di una delle sue porte usb. Perché parlare dei modi di ricarica di uno smartphone in una rubrica di Sicurezza Informatica? Secondo una ricerca condotta da Kaspersky, la famosissima azienda russa specializzata nella produzione di software di Sicurezza Informatica, sembra che i cellulari possano essere compromessi anche quando vengono ricaricati attraverso una connessione usb standard!
La Distrazione Digitale
Articolo pubblicato su "Il Quotidiano del Molise" del 01-11-2016 Articolo pubblicato su "www.isernianews.it" il 29-10-2016 (Le nuove tecnologie ci stanno rendendo più stupidi?) Scrivere di Sicurezza Informatica non significa solo trattare temi strettamente tecnici e di esclusiva appartenenza al multiforme “mondo” dei virus e degli hacker. L’Information Security ha anche il compito di analizzare in che modo l’avvento e l’utilizzo delle nuove tecnologie info-telematiche abbia influito negativamente sulle abitudini e sui comportamenti umani e sociali. La Sicurezza Informatica ha, quindi, tra i suoi obiettivi, quello di contrastare l’abuso dei dispositivi digitali, istruendo le persone ad utilizzare consapevolmente le potenzialità di tali strumenti.
Il “Cyberlaundering”
Articolo pubblicato su "Il Quotidiano del Molise" del 24-10-2016 Articolo pubblicato su "www.isernianews.it" il 22-10-2016 (“Riciclaggio 3.0”) Questa settimana parliamo di riciclaggio…e di “Cyber-riciclaggio”, quest’ultimo meglio conosciuto come “Cyberlaundering”. I capitali ottenuti da attività criminali, come lo spaccio di sostanze stupefacenti, la prostituzione e le frodi, vengono “ripuliti” in modo tale che nessuno possa capire da dove essi provengano; se ne impedisce, insomma, la “tracciabilità delle origini”, fino al c.d. “Commingling”, cioè fino a riuscire a confondere fondi illeciti con fondi leciti.
I famigerati “Haters”
Articolo pubblicato su "Il Quotidiano del Molise" del 18-10-2016 Articolo pubblicato su "www.isernianews.it" il 15-10-2016 (“Insulti gratuiti in rete”) Bentrovati! Ogni giorno, in Rete, vengono condivise idee, pensieri, stati d’animo, emozioni…e non sempre queste vengono rispettate dagli altri utenti, anzi! Capita molto spesso che un commento o una foto postati sulla propria bacheca ricevano critiche pesanti e spietate; critiche che, nei casi più estremi, provocano vere e proprie tragedie! L’ultima, in ordine di tempo, quella accaduta la settimana scorsa a Cagliari, dove un uomo di 47 anni è stato ucciso da un ventiquattrenne proprio a causa di una frase ingiuriosa scritta su Facebook. Quanto accaduto è l’ennesima conferma del fatto che simili strumenti vanno utilizzati con intelligenza, educazione e prudenza poiché non sempre ci si imbatte in persone capaci di distinguere la realtà dal mondo virtuale!
Sanità e Cybersecurity
Articolo pubblicato su "Il Quotidiano del Molise" del 11-10-2016 Articolo pubblicato su "www.isernianews.it" il 10-10-2016 (“Quando la salute è anche una questione di byte”) Una recente indagine condotta dai Lloyd’s sui comportamenti adottati nel settore sanitario europeo per contrastare le minacce informatiche ha rivelato che il c.d. “Cyber Risk” viene regolarmente sottovalutato da oltre il 70% delle aziende sanitarie! Nonostante quasi la totalità di esse (si parla del 96%!) abbia subito, negli ultimi 5 anni, una qualche violazione telematica, soltanto una minima parte di esse (il 32%!) teme che l’aggressione possa ripetersi in futuro e, pertanto, ha deciso di adottare appropriate misure di sicurezza informatica.
Bulli in rete
Articolo pubblicato su "Il Quotidiano del Molise" del 03-10-2016 Articolo pubblicato su "www.isernianews.it" il 01-10-2016 (“Una legge contro il Cyberbullismo?!”) Questa settimana vogliamo parlarvi ancora di scuola e, per la precisione, del preoccupante fenomeno del “Cyberbullismo”, ossia di tutti quei comportamenti vessatori e persecutori attuati utilizzando i Social Network, come “Facebook”, e i programmi di messaggistica istantanea, come “WhatsApp”. Da sempre, la scuola è stata teatro di ripetute violenze fisiche e psicologiche a danno dei più “deboli”. Le vittime di queste prepotenze sono persone particolarmente timide, insicure; “diverse” dagli altri per una caratteristica fisica o una disabilità, per un diverso orientamento sessuale o una differente estrazione sociale. Il “Bullo” è, invece, un individuo di età e di corporatura più grande e con gravi difficoltà a relazionarsi con gli altri. La violenza diventa, per costui, una “valvola di sfogo”, un modo per proteggere se stessi e per ottenere rispetto e ammirazione all’interno di un contesto sociale.
Un oblio…dimenticato!
Articolo pubblicato su "Il Quotidiano del Molise" del 26-09-2016 Articolo pubblicato su "www.isernianews.it" il 24-09-2016 (“l’importanza dell’educazione digitale”) Bentrovati nella nostra settimanale rubrica di Sicurezza Informatica. I recenti fatti di cronaca, accaduti a Napoli, ci permettono di analizzare il reale valore che, oggi, caratterizza il c.d. “oblio delle informazioni”. Secondo la legge, il “diritto all’oblio” è un particolare tipo di garanzia che prevede la non diffondibilità di notizie e informazioni che possono pregiudicare l’onore di una persona. In altri termini, si tratta del diritto di un individuo ad essere “dimenticato”; a non essere più ricordato per fatti che sono accaduti in passato e che furono oggetto di cronaca. L’applicabilità e l’efficacia di questo diritto è cambiata nel tempo. Alla base del cambiamento c’è la nuova “natura” che, oggi, caratterizza le informazioni personali. I dati non sono più strettamente legati al loro supporto (come un libro, un disco in vinile, una polaroid o una pellicola cinematografica), ma hanno acquisito una propria “autonomia” grazie all’informatica, al digitale. Bit e byte hanno trasformato le informazioni, spogliandole della loro materialità e facendole diventare “liquide”, “adattabili”, “veloci”, facilmente alterabili e trasferibili!