Pokemon Go!

Articolo pubblicato su "Il Quotidiano del Molise" del 01-08-2016

Articolo pubblicato su  "www.isernianews.it"  il    30-07-2016

Pokemon-go

(…ed è caccia all'ultimo mostriciattolo)

Un citofono che squilla improvvisamente. Una voce affannata che chiede di poter recuperare qualcosa. La curiosità che si unisce al desiderio di rendersi utile per aiutare chi è in difficoltà. Questo è quanto accaduto al nostro caro amico Andrea quando, da un’auto, sono scesi un ragazzo ed una ragazza ed hanno iniziato a perlustrare, palmo a palmo, il suo giardino di casa. Dopo una buona mezz’ora, riuscivano a catturare, con non poche difficoltà e da sotto un trattore stradale, un…un gatto spaventato?...un cagnolino sfuggito al suo padrone?...no, niente di tutto questo! Andrea aveva nella sua proprietà niente meno che uno “Snorlax” maschio di 2 metri di altezza e di 460 kg. di peso! Lento, ciotto e vorace! Un pericolo subdolo per il nostro povero amico! Andrea deve ritenersi fortunato che due cacciatori di Pokemon passassero accidentalmente(?) vicino casa sua! Poco importa se, per ringraziare i due valorosi eroi, Andrea abbia voluto ricambiare il favore “presentando” loro il suo Pokemon 3D “Spillo”, pastore maremmano di 83 Kg. Poco dopo, il cagnolone, tutto giulivo e contento, ha dato inizio a ben altro tipo di “caccia”! 😉

Pokemon GO”, nuova app della Niantic, creata per smartphone Android ed Apple, è l’ultima moda che sta praticamente dilagando in tutto il mondo! Si tratta, in sostanza, di un videogioco basato sui simpatici animaletti (i “Pokemon”, appunto) nati dalla fantasia del giapponese Satoshi Tajiri e che, sul finire degli anni ’90, hanno appassionato bambini e ragazzi con cartoni animati e giochi per il Gameboy. L’applicazione (gratuita), con più di 50.000 download in meno di 48 ore, è diventata un fenomeno virale! Lo scopo del gioco è quello di accumulare il maggior numero di punti cercando e catturando tutte le 151 specie di Pokemon, disseminati nel mondo reale, per addestrarli a combattere tra loro.

Il gioco si basa sulla realtà aumentata: una particolare tecnologia che aggiunge elementi digitali alla realtà. La cattura avviene sfruttando il GPS e la fotocamera dello smartphone: il giocatore di Pokemon Go si aggira per le vie della città cercando di acchiappare i vivaci mostriciattoli, i quali possono improvvisamente comparire in qualsiasi luogo e momento! La cattura, che avviene mirando con il touch screen del dispositivo e lanciando la “Poke Ball”, una specie di pallina intrappolante, richiede anche una certa prontezza per evitare che il Pokemon scappi e scompaia senza lasciare alcuna traccia! Inoltre, la Niantic ha trasformato particolari luoghi, come un monumento, una piazza, un museo, una chiesa, magari importanti e famosi, in postazioni virtuali (i c.d. “Pokestop”) dove i giocatori possono trovare strumenti ed opzioni aggiuntive utili per far acquisire forza ai Pokemon catturati, facendoli avanzare di livello.

Attorno al gioco, sta prendendo piede la vendita di tutta una serie di gadget: dalla t-shirt ai cappellini, dai peluche alle cover per smartphone, fino a prodotti più tecnologici, come il “Pokemon Go Plus”, un braccialetto collegato via Bluetooth allo smartphone ed in grado di avvertire, con segnali luminosi e sonori, la presenza di Pokemon nei dintorni. Inoltre, per chi vuole condurre la caccia dall’alto, è in vendita addirittura un mini-drone, il “Pokedrone”! Insomma, ci sono tutti gli ingredienti che caratterizzano quei particolari fenomeni sociali “dilaganti”, destinati ad appassionare non solo un pubblico prettamente giovanile, ma anche relativamente adulto, come ha dimostrato la storia raccontata all’inizio di questo articolo.

Da un punto di vista tecnico, bisogna dire che Pokemon Go è stato pensato proprio bene: “fluido” nel suo svolgimento; altamente “social”, dal momento che permette una forte interazione già nella fase di ricerca dei Pokemon, “accattivante” per l’impiego della tecnologia della realtà aumentata e capace di generare una certa “dipendenza” nei giocatori!

Presentare il fenomeno “Pokemon Go” era assolutamente necessario per poter capire quali comportamenti e quali rischi, oggi, sta generando una simile (e innocente?!) applicazione per smartphone. Di questi rischi, di questi pericoli parleremo, per questioni di tempo e di spazio, nella prossima settimana! Non mancate! 😉 (continua…)

I-Forensics Team

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